Come Egeo costretto in ariballo

e liburne in irridente àlea, tabe

di viéte contese, trame vissute,

simulacri di indarno agone,

così artieri crocidano in coro,

trissottini dileggiano Erato.

Della skena re-citanti vanesi,

anelano immeritati clamori.

mercoledì 12 agosto 2015

E' sera

Respira lieve ai miei piedi
il grande mare, gigante stanco
di recenti tempeste.
Quieto ora riposa, molle
sulla riva; io ascolto l'infinito
andare e sto con lui.


Preludio al tramonto
è questa luce di pesca.
Si perde lento il mio sguardo
ormai libero verso l'orizzonte.

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